Buon anno ,
È lunedì ed è il primo giorno del 2024. Sono tante le aspettative che abbiamo quando finisce un anno e ne inizia un altro.
Ma alla fine, sotto sotto, per chi insegna, sopratutto se insegna per sua scelta, il desiderio resta sempre lo stesso: avere sui propri studenti un’influenza positiva duratura. Tutto qui.
Eppure nessuno (o quasi?) ha la certezza di raggiungere questo risultato. Anzi, in generale, sembra che gli studenti diventino sempre più impermeabili a qualunque influenza degli adulti (mentre seguono molto volentieri i tiktoker).
Quest’anno, questo 2024, questa newsletter, ha lo scopo di scoprire in che modo possiamo costruire una influenza positiva per i nostri studenti, nella speranza di sostenerli e aiutarli a crescere.
È un obiettivo piuttosto ambizioso, lo ammetto, ma la sfida vale la fatica che si profila impegnativa all’orizzonte. In ogni caso, per come la vedo io, il fatto che non si affronti il problema è la causa di molti dei problemi nella vita di scuola. Quando il compito è molto ampio, il mio approccio è di dividere in periodi, cosa che il calendario scolastico agevola: i prossimi tre mesi rappresentano il grosso del mio lavoro (come attività).
In sintesi possiamo dividere l’anno in 4 parti:
Da gennaio a marzo: lavoro duro, uno/due obiettivi e azioni serrate, a testa bassa. Comeuna maratona sulla lunga distanza.
Da aprile a giugno: ritmo più lento, si ricuce, si riprende, si torna indietro. Come chi scava in profondità per conservare ciò che è prezioso.
Da luglio a settembre: elaborazione delle idee, domande, riflessioni e progetti. Come chi ascolta il vento e quello che porta.
Da ottobre a dicembre: metodo di lavoro, accordi condivisivi, rilevazione dei problemi, ascolto, tanto ascolto. Come chi getta le reti un po’ qua e un po’ là e vede che cosa raccoglie.
Almeno, io mi sono accorta che faccio così, ormai da diversi anni.
La newsletter di lunedì prossimo si focalizzerà sul metodo che ho sperimentato nei primi mesi dell’anno. Ma come sono arrivata a concepire una metodologia che ritengo valida per le mie classi?
Nello stesso modo in cui puoi farlo tu: prendi carta e penna e scrivi senza pensarci troppo, tanto nessuno ti vede, neanche io. (La scrittura è un modo molto economico di fare pulizia tra pensieri ed emozioni, con il beneficio di lasciare spazio ad altro. Non lo dico perché insegno Lettere, è proprio così).
Rispondi a queste domande:
1. Quale obiettivo sarebbe importante da raggiungere per la mia o le mie classi in questo anno? Che cosa gli servirebbe davvero? Che cosa potrebbe essere utile per loro, fare la differenza nella loro crescita, scolastica e non?
Poiché ho tre classi, di cui due quarte e una quinta, il mio obiettivo è stato da subito: come posso prepararli ad affrontare adeguatamente l’esame di maturità? Come vedi, il primo step IMPONE un cambio di prospettiva. Lascia perdere le cose che credi di sapere sugli obiettivi disciplinari, trasversali, nazionali e internazionali. Perché un obiettivo serio deve essere semplice da definire, concreto e comprensibile per te e per i tuoi alunni.
2. Quali sono le maggiori difficoltà che incontrano o incontrerebbero i tuoi studenti? Dove sono i punti deboli? Quali sono le obiezioni, le resistenze e le paure dei tuoi studenti?
Qua c’è solo da ascoltare con le orecchie e con gli occhi. Ma non si può percorrere una strada senza sapere dove ci sono curve, ponti e incroci a raso.
3. Quali sono le azioni più semplici che mi permettono di lavorare su questo? Quale esercizio ripetuto costantemente può portare maggiori risultati? Esiste una procedurache può posso usare in più ambiti e su cui posso insistere per un intero anno?
Lunedì prossimo ti racconto, a titolo di esempio, che cosa ho messo in campo io, dopo averci ragionato un bel po’ e aggiustato il tiro in questi tre mesi su tante piccole accortezze.
Buon primo caffè dell’anno
Simona
PS: Sai qual è la cosa geniale di questo che ti ho raccontato? Che funziona su tutto, dalla crescita personale, ai traguardi professionali, dalle relazioni personali all’educazione dei figli. Verifichiamo insieme? Aspetto le tue esperienze.