✨Cose belle
Questa è la cinquantaduesima newsletter del 2024. Arriva tardi perché siamo in vacanza e facciamo un recap di quello che ha significato quest'anno.
Finita la scuola, a ridosso del Natale, ci troviamo spesso a fare bilanci. È naturale, quasi necessario. Io mi sono presa un momento per ripensare alle lezioni più preziose che ho imparato quest’anno. Tre cose belle che non voglio dimenticare e che metto idealmente in valigia per il viaggio che mi aspetta nel 2025.
Un caposaldo
Imparare deve passare dal corpo. Le parole nascono dal corpo, dalle esperienze che viviamo, come spiegano Lakoff e Johnson (NL 29/24). Questa consapevolezza ha cambiato profondamente il mio modo di insegnare. Non si tratta solo di trasmettere conoscenze, ma di renderle vive, reali, calate nella quotidianità.
Ho iniziato a progettare lezioni che puntano all’essenziale, dove la teoria incontra la pratica, e verifiche che aiutano a consolidare il sapere con consapevolezza. Lo studio a memoria, sterile e inconsapevole, è un rischio che voglio evitare sempre di più. Imparare è sentire, capire, connettersi.
La varietà sorprende
Quest’anno ho avuto il privilegio di collaborare con un collega per un esperimento che mi ha riempito di entusiasmo: uno scambio di classi. Prima di Natale, lui è venuto a presentare nelle mie classi Gabriele D’Annunzio, raccontando la crociera in Grecia sul panfilo Fantasia. Per me è stato illuminante vedere i miei ragazzi, spesso distratti, completamente catturati dalla novità.
Cambiare punto di vista, portare una voce diversa, offrire una varietà, ha il potere di ravvivare l’interesse. È stato un promemoria prezioso: nella routine scolastica, qualche sorpresa fa sempre bene, e anche noi insegnanti possiamo nutrirci del confronto con altri.
La fisarmonica dei verbi
Nella mia prima media quest’anno ho avuto una sfida in più: aiutare i ragazzi a padroneggiare le coniugazioni verbali. Non è facile, soprattutto per chi non ha consolidato le basi nei primi anni. Ho scelto di trasformare i verbi in uno strumento di ragionamento, usando la metafora della fisarmonica (ma in realtà l’ho fatta costruire lì per lì): ogni verbo ha un tema e una desinenza, e la vocale tematica li tiene insieme.
Ho insegnato loro a visualizzare questo schema come una chiave: le desinenze sono la struttura portante, e con quelle in mente, nessun verbo è più un mistero. Non è solo una lezione di grammatica, ma un esercizio di logica e costanza, un modo per mostrare che la conoscenza si costruisce passo dopo passo. “Prof, lei è una genia”, mi ha detto uno.
Il giro dell’anno a base di… caffè
Ma in realtà quest’anno con tutti i caffè che ho preso, ho realmente camminato. Ho voluto raccogliere alcuni passi che raccontano questo anno bisesto, funestando i miei cinque lettori con delle autocitazioni di alcune newsletter. Chissà quali sono rimaste nel cuore…
La pianificazione in quattro periodi: Organizzare l'anno in quattro fasi distinte (intenso, riflessivo, creativo e organizzativo) è una lezione preziosa per affrontare il lavoro in modo più consapevole e sostenibile. Questo metodo è applicato alla crescita personale, ma potrebbe risultare utile anche per la vita scolastica. (NL 1/24)
L'esperienza del flow nell'insegnamento: L’apprendimento autentico avviene quando studenti e insegnanti entrano in uno stato di flow: una concentrazione tale da perdere il senso del tempo e delle difficoltà. Questa esperienza di benessere interiore nasce quando le sfide proposte sono calibrate e portano a superare i propri limiti. L'obiettivo di creare un’esperienza di apprendimento che generi il flow, uno stato di concentrazione e benessere, è essenziale per migliorare il clima scolastico e motivare gli studenti. Il concetto di Mihály Csíkszentmihályi sull'esperienza ottimale è un'ispirazione per trasformare l'insegnamento in un lavoro appagante (NL 7/24)
La forza della relazione educativa: Si impara perché qualcuno non ha mollato con noi. La vera motivazione nell’apprendimento non sta solo nell’interesse verso un argomento, ma nella relazione significativa con un adulto che ci sostiene e ci sfida costantemente. Perché, alla fine, un ragazzo obbedisce quando sente che c’è una guida presente, che dice con fermezza: ‘Io ci sono per te.’ (NL 11/24)
Il potere della narrazione per dare significato: Ascoltare storie, leggere e raccontare ciò che è stato fatto ci aiuta a trovare significati (la narrazione è un tema su cui la mia amica Simona Butò insiste particolarmente). Una narrazione che dia valore al lavoro svolto non solo arricchisce il nostro bagaglio personale, ma ci permette di vedere oltre gli errori, accogliendo il cambiamento come parte del nostro cammino. Trovare significati attraverso la narrazione è fondamentale. Raccontare e raccontarsi ciò che è stato fatto permette di collegare i successi e gli errori, dando valore al lavoro svolto. Una riflessione scritta può diventare uno strumento potente per rilassarsi in modo attivo e per ritrovare la direzione giusta. (NL 13/24)
Apprendere attraverso il corpo: Mark Johnson scrive nel suo “Embodied mind, meaning and reason”:
“Considera, ad esempio, come comprendiamo l'espressione Abbiamo una lunga strada da fare prima che la nostra teoria sia finita. Perché possiamo usare la frase una lunga strada da percorrere, che riguarda letteralmente la distanza in movimento attraverso lo spazio, per parlare del completamento di un progetto mentale (cioè lo sviluppo di una teoria)?” (NL 29/24)
L'importanza dell’apprendimento esperienziale e collaborativo. Il 70% dell’apprendimento avviene tramite l’esperienza diretta: sperimentare nuove tecniche, adattarsi alle esigenze degli studenti e riflettere sulle proprie azioni. Il 20% deriva dall’interazione con colleghi e studenti, mentre solo il 10% si basa su formazione formale. Questo ci ricorda di valorizzare le connessioni umane come fonte di crescita continua. (NL 39/24)
La resilienza nel fallimento e la crescita personale: Non esiste un lato positivo del fallimento, ma è importante ricordare che non è mai la fine. Anche quando sembra tutto perduto, c’è sempre la possibilità di riorganizzare le priorità e scegliere di vivere per qualcosa di significativo. Per i ragazzi, il fallimento non deve mai essere una condanna: ogni errore è un'opportunità per crescere. (NL 38/24)
La leadership educativa come servizio alla crescita altrui: Non si guida una classe imponendo l’autorità, ma conquistando cuore e mente. Questo significa sognare più in grande dei nostri studenti e proporre visioni ambiziose, offrendo al tempo stesso strumenti concreti per affrontare le paure e le difficoltà. La leadership è creare le condizioni per il successo degli altri. (NL 41/24)
Gentilezza e bellezza come atti rivoluzionari: Praticare gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso è un atto rivoluzionario. Essere gentili senza aspettarsi nulla in cambio rompe gli schemi della negatività e apre la strada a una cultura più empatica e rispettosa. È questa gentilezza disinteressata che può trasformare le nostre relazioni e il nostro mondo (NL 51/24).
Un saluto e un arrivederci
Il 2024 si chiude qui, con tante cose belle da portare nel cuore e altre ancora da scoprire nel nuovo anno. Il mio vuole essere un invito a riflettere sulle nostre intuizioni, sulle lezioni che abbiamo imparato e che desideriamo portare nel 2025.
Non ci sarà una newsletter numero 53: è tempo di una pausa, di ascoltare il silenzio e lasciare che nuove idee prendano forma. Tornerò a gennaio, pronta a condividere nuove riflessioni e a ricominciare insieme questo viaggio.
Nel frattempo, ti auguro di trovare il tempo per ciò che conta davvero. Se vuoi, scrivimi e raccontami cosa porterai con te nel nuovo anno.
Grazie di cuore per avermi accompagnato fino a qui.
Buon Natale e felice 2025
Simona ☕